Messaggio del Direttore dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità – Presidenza del Consiglio dei Ministri Triantafillos Loukarelis

 

In occasione della Cerimonia conclusiva

“Fra stereotipi e pregiudizi, una storia lunga trent’anni”

Roma, 10 dicembre 2019

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Gentilissimi,

ringrazio il Presidente Alberto Sera e il Segretario generale Angela Scalzo dell’Associazione SOS Razzismo Italia, che da tempo collabora attivamente con l’Ufficio che ho l’onore di dirigere, il Presidente Dominique Sopo di SOS Racisme France e tutti i relatori e testimoni presenti.

In particolare, desidero ringraziare i volontari della direzione nazionale dell’Associazione SOS Razzismo Italia, i ragazzi dell’Orchestra di fiati dell’Istituto Vincenzo Tieri di Corigliano Calabro, diretti dal maestro Vincenzo Greco, e i ragazzi dell’Istituto Superiore di operatori socio sanitari “Jean Piaget” che interverranno in questa importante giornata di confronto e sensibilizzazione sul tema delle discriminazioni razziali.

Impegni istituzionali precedentemente concordati non mi consentono di essere con Voi, ma tengo particolarmente a portare, con il mio saluto, alcune brevi considerazioni.

Settantuno anni fa l’Assemblea generale delle Nazioni Unite approvava la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Un testo, composto di trenta articoli, che pongono al centro la persona, la sua dignità e la sua libertà, contro ogni forma di discriminazione e di ingiustizia. Riconoscono il diritto alla riservatezza, alla reputazione, a formare una famiglia, al lavoro.

Una scelta irrevocabile di civiltà per il genere umano, punto di riferimento per l’intera comunità internazionale.

Il riconoscimento a livello globale che tutti gli esseri umani nascono liberi e godono di irrinunciabili e uguali diritti rappresenta oggi un principio che precede gli stessi ordinamenti statali.

Il rispetto della dignità della persona non è, infatti, dovere esclusivo degli Stati, bensì un obbligo che interpella la coscienza di ciascuno.

Tutti sono chiamati a darne quotidiana e concreta testimonianza.

Purtroppo, sono ancora diffusi in tutto il mondo gli abusi, le violenze e le discriminazioni che affliggono noi tutti, spesso colpendo i più vulnerabili. È quindi necessario che la comunità internazionale intensifichi gli sforzi in tutte le direzioni per promuovere un’efficace protezione delle libertà fondamentali, nel rispetto dei principi di universalità, indivisibilità e interdipendenza dei diritti umani.

La promozione dei diritti umani nel mondo costituisce non solo un imperativo etico e morale, ma è uno strumento necessario per prevenire i conflitti, costruire società stabili e inclusive e, quindi, promuovere in modo sostenibile la pace, lo sviluppo, la sicurezza.

Bisogna dare una “nuova” vita ai diritti universali, serve la passione dei ragazzi rappresentata oggi in questa sala, la loro intelligenza, il loro entusiasmo.

Le istituzioni sono con loro, perché devono sostenere il percorso per la loro formazione per una cittadinanza forte e consapevole.

In questa giornata speciale dedicata alla conclusione del trentennale di SOS Razzismo Italia, ringrazio dunque l’associazione per la preziosa attività che svolge da tanti anni sul campo nella prevenzione e contrasto al razzismo e alle discriminazioni, affinché la valorizzazione delle differenze e delle opportunità di vivere in una società inclusiva si possa tradurre in azioni concrete sul territorio e sia un tema di costante discussione e approfondimento.

 

Triantafillos Loukarelis