LA MEMORIA: un giusto fra le nazioni. Salviamola per salvare

Programma

Conferenza

 

27 gennaio 2021 ore 10.30 – 12.30

https://us02web.zoom.us/j/88255449176

moderatrice Angela Scalzo

Nell’anno 1945, il 27 gennaio, data simbolo, è il giorno in cui venne liberato il campo di sterminio di Auschwitz.

Tutti gli anni, in occasione di questo giorno, vengono organizzate, come recita l’articolo 2 di questa legge, “cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere” .

Con la legge n.211 del 20 luglio 2000, ormai circa ventuno anni fa, questa ricorrenza fu fortemente voluta da Furio Colombo allora deputato e presentatore della legge. Fu, così, istituito in Italia il Giorno della Memoria, riconosciuto in seguito in tutto il mondo con la risoluzione 60/7 delle Nazioni Unite, per non dimenticare la Shoah, ovvero lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.

10.30 – Alena Krempaska, Project Director of Human Rights Institute: Presentazione del progetto IPEAH

10.40 – Angela Scalzo, Segretario Generale SOS Razzismo Italia: Antisemitismo e Razzismo in Italia

11.00 – Furio Colombo, giornalista e scrittore, video

11.15 – Vittorio Pavoncello, regista, ECAD: La deportazione degli Ebrei da Roma – intervento e trailer film

11.25 – Gadi Luzzato, storico, Direttore Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano-

videomessaggio

11.45 – Marcello Kapowski, scrittore, testimonianza

12.00 – Nitzan Menagem, Presidente di Hashomer Hatzair Germany, movimento giovanile progressista ebraico

12.15 – Bálint Josa, United for Intercultural Action Budapest

12.30 – Alberto Sera, presidente di SOS Razzismo Italia: Conclusioni